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Amo rompere gli schemi. Intervista allo scrittore Luca Giribone per il suo libro Selene

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Ciao Luca come stai?
Approfittando di qualche giorno di vacanza in Liguria ho volentieri letto il tuo romanzo SELENE Storia di follia, d’amore e di spettri, Europa Edizioni – scelta quanto mai azzeccata dal momento che la vicenda del tuo romanzo si svolge proprio a Genova, precisamente nell’ex-manicomio di Quarto del Mille.
Ci vuoi riassumere brevemente la trama?

Certamente: si tratta di un mistero avvolto in una concatenazione di eventi drammatici, che dovremo andare a ricostruire attraverso tre punti di vista: quello di Paolo e di Selene, due giovani innamorati nella Liguria degli anni Settanta – e quello di Marco Righi, giornalista invitato a trascorrere dieci giorni fra le mura dell’ex manicomio di Quarto dei Mille a Genova, a seguito di una serie di “avvistamenti” di una figura femminile, apparentemente un fantasma, all’interno della cosiddetta ala dei tranquilli dell’ospedale. 

La vicenda abbraccia gli anni che hanno segnato per sempre la trasformazione dei manicomi, a valle della rivoluzione interna che li ha voluti luoghi di cura invece che di reclusione, e poi alla famosa legge Basaglia che, non molti sanno, ha preso vita proprio fra le mura del manicomio di Quarto.

Una vicenda che alterna diverse istanze e differenti generi: storia d’amore, approfondimento storico, romanzo gotico, thriller, mystery.  

Come ti sei documentato per la stesura del romanzo, in particolare dal punto di vista storico?

La letteratura che tocca i temi legati al mondo manicomiale, da fine Ottocento al 1978, quando venne resa esecutiva la legge Basaglia, è sconfinata, a tratti terrificante, a tratti galvanizzante, perché rappresenta la tenacia e la resilienza di una lotta volta da un lato a riaffermare, nel quotidiano dell’ospedale, la dignità dell’essere umano spogliato di ogni sua caratteristica che lo rende tale, dall’altro a costruire un futuro per la cura, e non più il confinamento, di chi soffre patologie psichiatriche o anche solo semplicemente vive ai margini della società (finivano purtroppo anche loro in manicomio). 

Sul mio sito: www.lucagiribone.com  nella sezione Blog ho riportato alcuni utili cenni bibliografici per chi volesse approfondire il tema.

Tu sei un autore prolifico, fantasioso e creativo: hai al tuo attivo già alcuni romanzi – oltre a “Selene” – e cioè “New York 1941. Forse”, “Tryte” e “Linx”.
Quale è il tuo genere preferito, la tua “comfort zone” di scrittura?

Confesso di trovarmi maggiormente a mio agio fuori da ogni “comfort zone”.  Sono catturato da tutta la letteratura capace di rompere gli schemi.  Scrivo storie differenti e mi lego a generi diversi proprio per dare un senso unitario alla mia produzione: il superamento di ciò che è dato per scontato. Amo le vicende che ribaltano i punti di vista, che sovvertono le regole del genere letterario, che ingannano in senso narrativo per rivelare la verità da un punto di vista totalmente nuovo. 

In una parola, amo giocare con le storie.

I romanzi che hai sino ad ora pubblicato sono simili o diversi? Ed a quale sei più “affezionato”? 
Perché? 

Ho scritto storie diverse che raccontano tutte a loro modo il paradosso e la voglia di scavalcare lo steccato e vedere cosa c’è fuori dai nostri confini abituali.  In tal senso, i miei romanzi sono fra loro perfettamente coerenti, nelle intenzioni.  E credo di non poter definire un romanzo preferito così come un buon padre non può avere un figlio preferito.  Certo, “Selene” è il più recente e porta con sé, viva e ancora palpitante, un’esperienza che mi ha sconvolto e cambiato, in senso positivo – quindi non può che emozionarmi più degli altri al momento presente.  Invito chi vuole e può a visitare l’ex manicomio di Quarto dei Mille, per farsi un’idea di ciò che intendo.  Magari dopo aver letto il romanzo.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?  Mi accennavi che stai scrivendo un nuovo romanzo – ce ne vuoi anticipare qualcosa?

Il prossimo progetto è caratterizzato da una gestazione che ormai supera i sette anni.  Si tratta di un romanzo molto ambizioso, che si rivolge a un pubblico esteso, con particolare riguardo ai giovani che stanno mostrando di poter dare speranza a un’Italia nella quale, purtroppo, si legge sempre di meno.  Posso riassumerlo, come ho fatto per “Selene”, parlando di una sorta di multigenere: un Dark Academia che affonda nella Storia (quella con la maiuscola) dalla Firenze del 1500 all’Inghilterra del Periodo Vittoriano, concentrandosi sulla Cambridge universitaria contemporanea, che diventerà fulcro di una ricca concentrazione di personaggi e di una miriade di vicende.  Su di esse emergerà un lungo duello fra i due protagonisti principali: una coraggiosa ragazza di Barcellona in fuga dalla sua famiglia ed un contraltare oscuro e temibile, del quale non posso dire nulla al momento, per ragioni di … spoiler. 

Pubblicherò presto novità sui vari social e sul sito www.lucagiribone.com
Stay tuned!

Prima di concludere questa piacevole chiacchierata mi piacerebbe parlare con te anche di musica, perchè so che sei un appassionato della mitica musica anni ’80

Ebbene sì Federica, grazie per la domanda.
La musica in molte delle sue forme ha attraversato e attraversa tutta la mia vita, sia in veste di ascoltatore che di esecutore (pianista e tastierista).
Mi sono diplomato in conservatorio, avendo occasione di vivere emozioni straordinarie e di condividere momenti splendidi con altri musicisti, sia nel corso degli studi che dei concerti.
Sono poi passato alla musica leggera: ho fatto la classica gavetta del pianobar, una scuola di vita davvero notevole.
Infine mi sono legato ad amici e colleghi che condividevano lo stesso amore, per dare vita a progetti professionali, alcuni dei quali tuttora attivi; fra questi, una formazione che suona il meglio degli indimenticabili anni Ottanta, come giustamente segnalavi, e che chi volesse venire a scoprire si presenta con informazioni e video sul sito www.maniacband.it 

Grazie Luca per il tempo che mi hai dedicato, per la tua simpatia e per tutto quello che ci regali in romanzi ed in musica – alla prossima!

 

Federica Cervini

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